(fonte: Intermedia) L’introduzione dei fondi pensione negoziali in Italia non può certo dirsi una storia di successo ma almeno sul ...

Chi ha lasciato il TFR in azienda non ha fatto un affare

20:35 Marconi Assicurazioni S.n.c. 0 Comments



(fonte: Intermedia)
L’introduzione dei fondi pensione negoziali in Italia non può certo dirsi una storia di successo ma almeno sul fronte dei rendimenti il bilancio è senza dubbio positivo. Il prolungato periodo di rialzo delle Borse ha infatti favorito i fondi pensione, mentre l’altrettanto lungo periodo di bassa inflazione ha penalizzato la rivalutazione del Tfr. A conti fatti, chi ha deciso di lasciare il proprio trattamento di fine rapporto in azienda non ha fatto la scelta migliore. E gli ultimi dati della Covip, l’organo di vigilanza sui fondi pensione, dimostrano che, ad oggi, non ci sono segnali di un’inversione di tendenza: nei primi tre mesi di quest’anno i fondi negoziali hanno garantito un rendimento del 4,3% medio (si va dallo 0,4% dell’obbligazionario puro all’8,5% dell’azionario, passando per il 4,1% dell’obbligazionario misto), a fronte del +0,3% del Tfr. L’andamento del 2014 non era stato molto differente, con i fondi negoziali che potevano vantare un +7,3% e il Tfr fermo a +1,3%.
Per trovare un periodo in cui il Tfr ha fatto meglio dei fondi bisogna risalire ai primi anni della riforma che coincidono con la crisi finanziaria scatenata dal collasso diLehman Brothers: nel 2008 i negoziali avevano perso in media il 6,3%, mentre il Tfr aveva guadagnato il 2,7%. In pochi anni però questo gap iniziale è stato colmato e un’analisi di più lungo periodo dimostra come i guadagni cumulati dai fondi siano oggi di gran lunga superiori a quelli del Tfr. Dal 2008 a tutto il marzo 2015 il rendimento dei fondi negoziali è stato del 28%, mentre chi ha puntato sul Tfr si è dovuto accontentare del 18%. Non bisogna infine dimenticare che l’anno peggiore è stato il 2008, ovvero quando i fondi negoziali erano appena partiti e, di conseguenza, le masse gestite erano poche. Oggi il fondo più grande è il Cometa (industria metalmeccanica) che può vantare masse gestite superiori ai 9 miliardi di euro, seguito da Fonchim (industria chimica farmaceutica) che amministra quasi 5 miliardi di euro.

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