Rendita fai-da-te: 25 euro oggi per averne 100 domani!
Il tempo, da un lato, e i mercati finanziari, dall’altro. Sono i due importanti alleati su cui può contare un venticinquenne che oggi entra nel mondo del lavoro per migliorare il proprio futuro e integrare una pensione di base che sarà molto magra. Per avere una rendita di scorta di cento euro netti al mese, gli basterà un versamento pari a venticinque euro netti al mese fino al pensionamento, ipotizzato dopo quarantasei anni di lavoro, cioè a 71 anni. Per raggiungere lo stesso obiettivo un cinquantacinquenne, che ha solo tredici anni prima della pensione, dovrà versarne 155.
Le simulazioni, realizzate per Corriere Economia dalla società di consulenza in pianificazione finanziaria e previdenziale Progetica, mostrano come in questo campo il tempo sia una variabile fondamentale. Purtroppo, soprattutto per i giovani senza un lavoro stabile, non è semplice avere a disposizione una somma da versare tutti i mesi.«Partire per tempo permette di ridurre il sacrificio economico che bisogna sostenere per la previdenza integrativa — sottolinea Andrea Carbone, partner di Progetica —. Le simulazioni mostrano anche cosa cambia se l’adesione alla previdenza integrativa avviene cinque anni dopo, oppure cinque anni prima».
Così, per esempio, per il venticinquenne il versamento di venticinque euro netti al mese sale a trenta nel primo caso, e si riduce a ventuno nel secondo: per un cinquantacinquenne, invece, rispetto ai 155 si va da 271 (addirittura il 75% in più) a 108 euro, cioè il 30% in meno. Nelle simulazioni è stata ipotizzata la scelta di una linea d’investimento bilanciata-azionaria, in cui i titoli di debito sono il 70%.
L’altro alleato fondamentale è l’andamento dei mercati finanziari: per chi non vuole rischiare, infatti, il sacrificio economico per integrare la pensione diventa molto più pesante, in particolare per il venticinquenne che davanti a sé ha quarantasei anni di versamenti.
Se sottoscrive una linea d’investimento con rendimento garantito, infatti, dovrà versare 44 euro al mese, cioè il 78% in più rispetto ai 25 richiesti con la bilanciata.«Naturalmente, con l’avvicinarsi dell’obiettivo pensionistico sarà opportuno ridurre l’esposizione al rischio — sottolinea Carbone —. In previdenza il pericolo non è rappresentato dall’oscillazione di breve periodo, ma dalla differenza nella performance finale». Nelle simulazioni di Progetica tutti i valori sono al netto delle tasse e dell’inflazione.
(Autore: Roberto E. Bagnoli – CorrierEconomia)
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